photo Edoardo Oppliger
copyright by Tiziana Arnaboldi
DIALOGO TRA LE ARTI
Azione 17 gennaio 2017
“Un`alternanza e un amalgama quasi perfetti che confermano come la ricerca di
Tiziana Arnaboldi sappia coniugare con esiti spesso inediti le potenzialità creative
delle diverse arti a cui fa capo, la tensione durante i 60 minuti non cala mai”
Antonio Mariotti
Azione 23 gennaio 2017
“Il suono delle pietre e il Motivo di una danza, diventate una sola performance
coreografica e il segno della maturità artistica di Tiziana Arnaboldi che per l`occasione
raggiunge vette di grande intensità, un flusso di empatia che irrora i due emisferi
cerebrali con un dialogo armonioso tra sensualità e concretezza.”
Giorgio Thoeni
La sedia - Il sedersi
Azione 23 novembre 2015
Alternandosi al relatore, Riccardo Blumer, i sei danzatori generano un carillon
vivente (immaginario dervishi) utilizzando sgabelli aderenti al proprio corpo e
giocano fra di loro componendo l`atto del sedere in un ricco e sorridente "alle-
namento di sequenze".
" Ben ritmata, intensa e ironica, la coreografia e regia della conferenza danzata
ci ha proposto un buon esempio di linguaggi artistici che dialogano senza sfog-
giare retorica, in un`atmosfera di gioia e divertimento, di pensiero intelligente
e spettacolo".
Giorgio Thoeni
Il motivo della danza
Azione 10 ottobre 2016
"Abbiamo assistito a uno spettacolo che sollecita i sensi, dove i motivi evocati
dalle parole, il rumore dei fogli che scivolano ai piedi dell`autore, gli studiati
sguardi, insomma tutto era orchestrato affinché i versi s`incarnassero armo-
niosamente e puntuali nella dimensione coreografica di cinque tempi danzati.
Una danza assolutamente perfetta, al contempo fisica e delicata, avvolta nel
"ronzio dello spazio che ti lacera", quello racchiuso nella poesia di Pusterla che
canta la corporeità, la coreografia, la luce e il buio fino "al tempo che si inghiotte".
Giorgio Thoeni
Spazi sospesi
« Spazi sospesi, una creazione insolita di Tiziana Arnaboldi, in cui la scena
non é solo per due eccellenti danzatori, Eleonora Chiocchini e David
Labanca, ma in cui la dimensione tecnologica interviene nello spazio con
una sua poetica particolare. Si umanizza e trasforma la sua presenza
facendo emergere il calore del sentimento in rapporto con gli oggetti. Uno
specchio che ritrova l`immagine di segmenti concreti e luminosi articolati
dal computer che diventano anime programmate, corollari essenziali per
l`ingegnoso bricolage di François Gendre unite alle originali ricerche
musicali di Mauro Casappa. Un mix perfettamente assortito per uno
spettacolo intenso e ricco di idee che ha raccolto un meritato successo e
premiato la ricerca di Arnaboldi »